ORIENTAMENTO SESSUALE

Io amo, tu ami, egli ama.

Un verbo che accoglie il proprio lessico dei sentimenti, che sfida i pregiudizi della grammatica disinteressandosi di quale sarà il pronome personale che lo seguirà.

Nonostante da tempo le variabili dell'orientamento sessuale non vengano più considerate patologiche dalla comunità scientifica, ciò non ha eliminato le numerose difficoltà che alcune persone incontrano nel rapportarsi con la propria coniugazione del verbo amare. 

Tali difficoltà di riconoscimento e accettazione possono essere amplificate da pressioni culturali e sociali esterne, spingendo talvolta l’individuo a provare vergogna per il proprio sé, ad avere paura di perdere l’affetto e la stima di persone care, a temere ripercussioni nell'inserimento o nel preesistente contesto lavorativo.

Sebbene negli ultimi anni la società e la cultura di massa abbiano relativamente sdoganato il mondo LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), è innegabile la persistenza di un contesto sociale omo-negativo, soggetto a volte a una latente omofobia. 

Questi aspetti possono essere causa di specifiche problematiche e fattori di stress che non coinvolgono solamente la sfera individuale (incapacità di affrontare il coming out), ma anche la coppia o la genitorialità (outing, inserimento sociale etc).


Tematiche affrontate:

  • Conflittualità con la famiglia d’origine

  • Gestione del coming out

  • Dubbi persistenti, indecisione e procrastinazione (domande che generano risposte che generano dubbi che generano altre domande con altre risposte e con altri dubbi)

  • Timore del giudizio

  • Evitamento sociale

  • Autostima