I debiti emotivi hanno un effetto psicologico simile a quelli economici: logorano, generano timore e diventano una zavorra di sensi di colpa.
Un debito emotivo può apparire quando:
si promette a se stessi e all'altro (partner, genitori, fratelli, figli) di fare, oppure non fare, una determinata cosa;
si accetta qualsiasi condizione per ottenere un perdono;
si elabora un tradimento;
si perde il posto di lavoro, o avviene un fallimento finanziario, per cui si chiede ai parenti un prestito di denaro o di un bene;
sono presenti familiari con disabilità, o con problemi di tossicodipendenza - alcolismo.
Quel che è certo è che una volta che si accetta, consapevolmente o meno, di “dovere” qualcosa a qualcuno in termini morali ed emotivi, è come se si fosse psicologicamente in “difetto”; e questo si traduce spesso in emozioni svalutanti e sentimenti d’inferiorità sulla propria persona.
Al contrario il creditore nutre sempre l’intima convinzione di aspettarsi disponibilità e riconoscimento, facendo sentire tutto il peso emotivo al debitore.
In tale dinamica il rapporto non è più paritetico e così fioccano i “non detti”, sopportazione e sacrifici.