A differenza di quanto si creda l’attacco di panico è una particolare manifestazione dell’energia caratteriale che non trova spazio o riesce più ad esprimersi nella propria vita.
È una condizione di disagio in cui la persona avverte improvvisamente, e senza motivo, palpitazioni, tachicardia, vampate, sudorazione, vertigini, instabilità, testa vuota, formicolio, svenimento e paura di morire.
Insomma, un vero e proprio tsunami interiore; un'esperienza psicofisica soggettiva che ognuno sperimenta a modo proprio.
Sono diverse le ragioni o le circostanze che, col tempo, possono causarli:
una visione della vita troppo razionale;
assopimento dell'affettività;
mania di tenere tutto sotto controllo;
dare troppa importanza alle opinioni e ai giudizi degli altri, cosicché la mentalità altrui prende il sopravvento sulla propria;
sforzarsi di stare in una situazione o ambiente che causa stress.
Ecco allora che il corpo scatena quest'onda di energia travolgente per modificare le credenze, la mentalità e gli schemi rigidi che la persona si è costruita.
Solitamente si ricorre ai farmaci, pensando sia un problema medico, ignorando quanto sta accadendo a livello psicologico. Tale soluzione temporanea però non risolve le cause che generano e mantengono l’attacco di panico e, nel timore di tornare a rivivere attimi terrificanti, si genera un circolo vizioso fatto di ansia, paura e angoscia. Di conseguenza la persona tende a organizzare la propria vita in funzione dell’eventuale ripetizione dell'episodio:
esce di meno o solo se accompagnata;
evita di stare da sola, soprattutto in casa;
smette di guidare o prendere mezzi pubblici.
consulta diversi medici perché teme l'insorgenza di altre patologie fisiche.